DIFFUSORI DI PROGRESSO




"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti".





Henry Ford (Dearborn, 30 luglio 1863 – Detroit, 7 aprile 1947)imprenditore statunitense, uno dei fondatori della Ford Motor Company, società produttrice di automobili


Fu Henry Ford l'economista che fece dell’automobile il simbolo dell’inizio di una nuova epoca, di una nuova concezione di impresa e di un nuovo modo di intendere il progresso.


Ci può essere un progresso nel campo scientifico, tecnico o economico, fatto sta che finché il progresso non si trasforma in crescita, in benefici tangibili per la collettività, non può essere definito tale.


Quello di Ford fu un esempio di progresso tecnico ed economico concepito per trasformarsi in valore per l’azienda e in crescita per la società


Una così massiccia diffusione dell’automobile spinse ulteriormente sull’acceleratore del progresso, consentendo ad un numero sempre maggiore di persone di spostarsi, di comunicare, di sperimentare e di scambiarsi informazioni, beni, prodotti con maggiore intensità, libertà e rapidità.


Il progresso dovrebbe essere infatti il risultato dello sviluppo delle conoscenze umane nella direzione della creazione di un benessere superiore.


Digital device, nord e sud, occidente e oriente, paesi industrializzati, realtà emergenti, paesi sottosviluppati….


Tutto ci ricorda che il progresso non è ancora qualcosa di condiviso, che coinvolge tutti gli esseri umani in egual maniera…


Piuttosto le nuove scoperte che continuamente vengono fatte in tutti i campi sono ancora a vantaggio di pochi, un ristretto gruppo che sa come utilizzarle e non sempre riesce ad intuire l’enorme valore che potenzialmente potrebbe ricavarne nel rendere accessibile l’innovazione ad una popolazione sempre più ampia.
Oggi la differenza la fanno le moderne tecnologie dell’informazione.


La Singularity S.r.l. l’ha capito.


La sua geniale intuizione, frutto delle magiche capacità dei suoi manager-creatori, è stata quella di riuscire a mostrare a tutti, anche i più ciechi, andando a scuotere le realtà che se ne stavano chiuse nel loro piccolo ufficio mentre fuori il mondo velocissimo gli passava davanti carico di nuove interessanti occasioni, le enormi potenzialità della rete.


Grazie ai loro potenti circuiti relazionali, ad un'acume pari solo a quello di un hacker, e forti delle loro competenze, impensabili per dei ragazzi della loro età, schizzano come razzi alla velocità con cui le informazioni viaggiano sulla rete.


Lo scopo?


Fungere da moltiplicatori di progresso, da apostoli dell’innovazione per innescare inarrestabili domino evolutivi.


In che modo?


Rendendo accessibile a tutte le piccole aziende locali, che inconsapevoli rimangono tagliate fuori dai complessi e tecnologici meccanismi della competizione e cooperazione globale, una serie di strumenti creati per realizzare un progresso nella comunicazione, interna ed esterna all’organizzazione stessa, vera leva che permette all’impresa di crearsi un network di partner, di clienti e di fornitori anche lontani, da cui trarre la forza per non sentirsi più una piccola pedina, ma piuttosto la protagonista di un reale e condiviso progresso.




ALTRI PUNTI DI VISTA SUL PROGRESSO.......


ESIODO , prima ancora dell'avvento della filosofia, ne "Le Opere e i Giorni" si interroga, attraverso il filtro del mito, sul problema del progresso. Egli immagina un mondo soggetto ad una degenerazione progressiva a partire da una edenica Età dell'oro. Il mito si compone di due nuclei: il primo parla della punizione inferta da Zeus agli uomini (per avere ricevuto da Prometeo il fuoco) attraverso la figura di Pandora, che, giunta sulla terra apre il vaso contenente tutti i mali del mondo che si diffondono tra gli uomini; il secondo è il mito delle cinque età: età dell'oro, dell'argento, del bronzo, degli eroi e del ferro che, a partire da una originaria perfezione segnano una ciclica involuzione.


La visione di EPICURO sostituisce al mito del progresso l'idea di progresso. L'approccio al problema cambia: Epicuro, riflettendo sull'evoluzione umana ritiene che prima grazie all'istinto, e successivamente alla ragione l'uomo sia riuscito, in un progresso lineare, ad abbandonare lo stato ferino per riunirsi in comunità via via più organizzate.



UOMO DEL MIO TEMPO


"Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore".


Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968) grande poeta dell’ermetismo italiano



GOOD NIGHT !









STATI UNITI D’AMERICA




DEARBORN






DETROIT






VOLI Roma – Detroit: www.lufthansa.com




L’EVENTO


Energia: come risparmiare


VENERDI 15 FEBBRAIO 2008


Napoli - Sala conferenze del Denaro


Piazza dei Martiri, 58 - ore 15,00.


Forum promosso dall'Unione degli Industriali di Napoli.


Programma completo



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