ESSE COME SOCIAL


Pioggia, pioggia e ancora pioggia! La domenica già è noiosa così com’è, ci mancava solo l’acqua che per fortuna ci ha impedito di svuotare per bene i nostri portafogli nella corsa al regalo.

Quando guardo Napoli, con gli occhi di una romana, capisco ancora meglio l’indole di questo popolo e di conseguenza delle persone con cui lavoro: Alfredo Adreozzi, Fabrizio Majorano e Charles Herisson........

sì sì sono sempre loro: "i folli dell'Ave Maria".

Chi non è mai stato qui nel periodo di Natale, che in genere inizia leggermente prima rispetto alle altre città per così dire “normali”, non ha idea di quello che succede.

Piano piano, giorno dopo giorno la città si trasforma. I negozianti più ansiosi già da metà novembre iniziano a farcire le vetrine e, particolarità molto partenopea, le strade su cui si affacciano i loro negozi, con palline, lucine, rennine con corna sproporzionate.
Ma soprattutto fanno a gara per chi mette in bella vista il Babbo Natale gonfiabile più enorme! Non vi dico! Alcuni ce l’hanno così grosso che devono chiedere i permessi al Comune per farlo sostare sul marciapiede!

Ma la particolarità più scioccante è che nel giro di pochi giorni la metropoli(?) diventa letteralmente una bancarella! Non c’è buco, anfratto o cortiletto che possa sfuggire al venditore ambulante, a cui è concesso di essere per più di un mese il sovrano indiscusso della strada!

E’ così che la città diventa un’esplosione di colori, suoni, luci e persone, trascinando il visitatore in un concatenarsi di vicoli intasati dalla gente che di stare a casa proprio non ne ha voglia!

E qual è la principale caratteristica che distingue questa realtà da tutte le altre?

Ovviamente la socialità!

Quel modo di vivere il quotidiano che distingue il popolo di qui per l'entusiasmo, la voglia di vivere e di esprimere a chiunque e sempre le proprie emozioni.

Comunicare è fondamentale per il napoletano così come lo è per Fabrizio, Alfredo e Charles, tre napoletani d.o.c., in Singularity s.r.l., l’azienda che come nessuna mai vuol fare della comunicazione un’arte, da mettere a disposizione di tutti.

Comunicare vuol dire costruire, creare un sistema di relazioni fra persone, conoscenze, idee, sensazioni, bisogni e aspettative in modo da convogliare le energie verso obiettivi comuni.

Perciò vi dico che questi ragazzi non possiedono solo un knowhow tecnico acquisito in anni di esperienza in altre aziende di telecomunicazioni, ma oserei dire, caratteristica forse ancora più basilare, hanno di natura una predisposizione ad esprimere se stessi e ad ascoltare chiunque passi per la loro strada ( preferibilemente senza inciampare sul Babbo Natale gonfiabile, che spero anche noi avremo)

Questo significa essere SOCIAL per la Singularity s.r.l., portare avanti un business non perdendo mai di vista il loro principale obiettivo.....
Fare in modo che il proprio profitto e la propria personale ambizione passi attraverso la creazione di un valore condiviso e allargato alla dimensione sistemica dell’impresa stessa, esercitando la volontà di ricoprire appieno quello che è il suo ruolo sociale: tener conto delle aspettative e dei bisogni di tutti gli attori che ruotano intorno alla sua attività: azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, istituzioni, ambiente naturale e collettività.

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